La tradizione orale delle fiabe accomuna tutte le popolazioni del mondo, da quelle indoeuropee alle americane, passando attraverso le africane, le asiatiche e le oceaniche. Chi non ha mai sentito parlare di Aladino, dei draghi cinesi o dei tanti animali che vengono umanizzati come ad esempio nelle fiabe africane, australiane ed europee?

Le fiabe sono uno strumento letterario utile per esorcizzare paure e timori, per ironizzare sulle nostre esperienze di vita e, perché no, per portare alla luce qualche sogno nascosto.

Dal dicembre 2017, Eletta Revelli porta avanti un laboratorio dal titolo Le trans fiabe nella sezione delle detenute transessuali (MtoF) della casa circondariale Como Bassone. Si tratta di un esiguo numero di detenute, estremamente dinamico (sono molto rare le detenzioni a lungo termine) che comprende nazionalità diverse, in particolar modo italiane e sud-americane. Per coinvolgere tutte, indipendentemente dalla lingua, si è pensato a un percorso di creazione di storie fantastiche. Fiabe fuori dal comune, vissute in prima persona dalle detenute che ne diventano protagoniste intrecciandosi le une con le altre nel racconto orale delle avventure e, successivamente, rappresentando il proprio personaggio con un disegno di stoffa.

Alcuni di questi disegni sono stati esposti in una mostra allestita dall’associazione presso l’Officina della musica di Como nel mese di Aprile del 2018. E’ stata anche organizzata una serata dedicata al mondo delle persone transessuali a cui hanno partecipato l’ArciGay di Varese, il Comitato Comasco contro l’Omofobia, l’associazione Ala Milano e la Cooperativa Lotta contro le Gravi Marginalità.

A ottobre 2019, grazie alla collaborazione con l’Amministrazione Penitenziaria e all’Area Educativa dell’istituto, è iniziato un nuovo laboratorio con le detenute che vede la realizzazione di un prodotto fatto a mano che sarà successivamente venduto.

A breve nuovi aggiornamenti.