Illustrazione di LUCA BRUNIERA
Biografia - Luca Bruniera è un grafico, autore e disegnatore anconetano. Nel 2016 si laurea all’Accademia di Belle di Arti di Bologna specializzandosi in Linguaggi del Fumetto e collabora con diverse associazioni culturali e collettivi artistici, esponendo per Spazio Cima, Vari.China, BeComics e Treviso Comic Book Festival. Ha illustrato il booklet e la tracklist di La Gente mi chiama Ruggero, album d’esordio del cantautore Filippo Lazzari e lavorato con La Legione degli Artisti realizzando Anatomia dell’Adolescenza, una raccolta di illustrazioni e fumetti tributo all’arte di Davide Toffolo.
Estratti dai commenti dei detenuti - edizione 2019 del progetto I Classici dentro e fuori il Bassone
Breve trama - clicca per accedere alla trama del libro.
“Il libro di Larsson ci parla di una storia legata al mare e ai suoi protagonisti, i marinai. La vicenda narra di un capitano che a bordo della sua nave tocca porti non utilizzati frequentemente dalle rotte commerciali. In questi porti incontra delle persone che per diversi motivi si legano a lui. Personaggio particolare, marinaio provetto e uomo di una sensibilità fuori dal comune, installa nelle persone che incontra il desiderio di rincontrarlo. Per caso, a un certo punto, quattro persone si trovano ad attendere l'arrivo della nave in un porto. I quattro personaggi spinti da motivazioni diverse attendono la nave incontrandosi in un piccolo paese (…) inevitabile che entrino in relazione tra di loro.
A chiusura il capitano narra le vicende legate al proprio passato, le motivazioni che l'hanno mosso a imbarcarsi e a scegliere una vita solitaria. Egli ha deciso nuovamente di intraprendere un nuovo viaggio in solitaria, lasciando la propria vita per una nuova. Ci lascia un prezioso messaggio: bisogna coltivare i propri sogni e prendere quanto di buono la vita ci propone. E' un coltivatore di sogni e regala alle persone che incontra la possibilità di realizzarli, partecipa ma non è protagonista. Un libro che ci parla di cambiamento e di vita, dove passato e futuro s'intrecciano in una trama avvincente, particolare.”
(Cit. G.D.S. 2019)
“(...) Ognuno desiderava incontrare il comandante per un proprio fine legato a doppio filo al protagonista che nei precedenti incontri aveva instillato nei quattro dei sogni. Sogni legati alla speranza di porre un cambiamento alle proprie esistenze. Quattro personaggi molto diversi tra loro ma accomunati da una profonda solitudine determinata da scelte di vita e passati differenti.
Marcel si definisce un venditore di sogni. Di sogni si può nutrire la nostra esistenza, sta a noi trarre insegnamenti dal passato e “carpe diem” cogli l'attimo. Un romanzo che pone l'accento sul cambiamento, sulle possibilità che le esistenze, anche dolorose possano trovare un riscatto, le occasioni la vita le propone, occorre però essere in grado di coglierle.”
(Cit. M.D.O. 2019)
"Ho scoperto la bellezza di leggere dei libri, grazie a questo progetto dei Classici dentro e fuori, ma non avrei mai immaginato di arrivare al punto, ancora di prima di iniziare a leggere un libro di analizzarlo fin da subito dal titolo, e di provare a prevedere di cosa potesse parlare. Diciamo che il titolo a me che sono stato in carcere, ha fatto subito scaturire un legame con quello che ho passato, forse anche perché viene chiamato Porto ogni tanto, per le persone che arrivano e vanno, o meglio che approdano per un certo tempo, e ripartono per una nuova meta una volta usciti.
Come previsto dal titolo, il racconto si e dimostrato all'altezza, ma all'altezza di cosa???
Di farmi rivivere la mia esperienza in carcere durante la lettura, la cosa bella e che mi ha fatto scaturire sono solo ricordi positivi, arrivando al punto di scoppiare a ridere nel pensiero di quei ricordi, penso e posso affermare che la mia lettura, è stata molto particolare, perché mentre da un lato leggevo, dall'altra avevo la testa nei ricordi, possiamo definirlo un sogno incrociato?
Il mio destino, un po' come nel racconto, mi ha portato a conoscere Katia e Eletta, con cui collaboro ancora facendo volontariato nelle scuole, portando a mia volta la mia esperienza di vita passata prima e dopo il reato che ho commesso, cercando forse di cambiare a mia volta il destino di alcuni ragazzi che possono avere determinati problemi, cercando di farglieli superare se possibile al meglio, o anche solo di fargli immaginare cosa può voler dire finire in carcere e cosa si deve passare. Secondo me a loro volta ne parleranno con altri, diffondendo cosi il mio vissuto dando la possibilità ad altri di pensare a cosa vuol dire la parola carcere, fuori per molti è un grandissimo tabù, invece a parere mio è un argomento che andrebbe discusso molto, soprattutto nelle scuole, la conoscenza come sto imparando dai libri e da ciò che mi circonda, é l'unica arma che si dovrebbe avere per sapere come affrontare la vita sia che si possa essere liberi o imprigionati.
Mi rivolgo ai lettori esterni che sono inesperti della vita carceraria, voi che avete letto il libro, pensateci un attimo, quale posto meglio del carcere può essere paragonato al racconto di Larsson, dove un Capitano arriva con la sua nave in un porto (detenuto che entra in carcere), racconta da dove viene e come è stato il suo viaggio (racconti come é successo il tuo reato e da dove vieni), il Porto dove attracca, i luoghi che visita di quella città (cella dove vieni messo, e le varie attività che fai), le varie persone che conosce (detenuti, operatori del carcere e tutti i volontari), ogni storia che gli viene raccontata (sentire i reati degli altri, le loro vite e culture), mi date un po' di ragione o sono io matto a vederla da questo punto di vista???”
(Cit. L.C. 2019)