Ergastolo sì, ergastolo no? Questo è il problema.
Un grande, e molto attuale, dilemma che ci coinvolge tutti. Qualunque sia la nostra opinione al riguardo, l'importante è conoscere prima di giudicare e cercare di comprendere. Il libro di Fassone ci aiuta in questo difficilissimo compito. Un libro assolutamente da leggere!
Breve trama – Un magistrato viene nominato per un lunghissimo processo contro la mafia catanese in cui sono coinvolti centinaia di imputati. Tra questi c'è un ragazzo di nome Salvatore, giovanissimo e violentissimo, la cui reazione verso la giustizia è decisamente aggressiva. L'approccio del magistrato alla annosa questione si dimostra fin da subito sorprendente: decide di instaurare alcune ore settimanali di colloquio con gli imputati che hanno qualche richiesta particolare, qualche necessità “umana” che necessariamente scaturisce in un procedimento così lungo come la cura di un dente o la visita a un parente malato. E per questo viene molto apprezzato dagli imputanti. Man mano che il processo prosegue tra il magistrato e Salvatore si viene a creare un rapporto speciale fche li porterà a qualcosa di inaspettato: il giorno dopo averlo condannato all'ergastolo, Fassone prenderà carta e penna, e un libro, e invierà una lettera al ragazzo. E questo è l'inizio di una corrispondenza che dura da 23 anni, raccontata con poesia e garbo in questo romanzo che diventa un ottimo strumento per conoscere le assurdità del sistema burocratico italiano e il mondo della detenzione.